Fontecchio International Airport, a space of global investigations and cultural promiscuity.
The Fontecchio International Airport provides a “space of encounter,” hosting artists of all disciplines and other creative thinkers and doers from around the world who seek to deepen the cultural discourse through interdisciplinary inquiry and exchange.
Fontecchio, beautiful borgo. Green mountain wave. Proud people. Place of history. Place of change. Place of nature’s presence. Place of people’s absence. Here, in this airport, is placed a wish, of flying dreams that circle quiet in our imaginations, of longings that drum against our inner chests, and of the bright hot desire to live true. No matter our histories, we are. . . Life, and all that is life seeks to become more enlivened. But, especially now, what is true? We are no longer in an era of answers and solutions, of holy conquests blind to the horrors endured by conquered. We are, instead, entering an era of deep unknown, discovering how very little we actually know, and even less do we understand. We are not inheritors of the kingdom of earth. We are of the earth itself, part of and dependent on its every fiber.
The Airport is a space of invitation. It is not a business. Not an organization. Not a gallery. Not something that works according to market hours. It is a space for gathering and meeting. You already know the secret. Tell me about your most significant encounters, were they planned? Did they arrive according to your design? No. Life composes its own program, without our knowledge or authorization. And, although it is beyond our final control, we have the power to cultivate the space to welcome it, to make an invitation, an invocation, to seek and discover the right question and open the window to receive. The airport is an airstrip, for unexpected discoveries near and far, both to arrive an depart.
Fontecchio International Airport, uno luogo di indagini globali e promiscuità culturale.
L'aeroporto internazionale di Fontecchio offre uno "spazio di incontro", ospitando artisti di tutte le discipline e altri pensatori e attori creativi di tutto il mondo che cercano di approfondire il discorso culturale attraverso l'indagine e lo scambio interdisciplinare.
Fontecchio, bellissimo borgo. Onda di montagna verde. Persone orgogliose. Luogo della storia. Luogo di cambiamento. Luogo di presenza della natura. Luogo di assenza delle persone. Qui, in questo aeroporto, è posto un desiderio, di sogni volanti che circolano tranquilli nella nostra immaginazione, di desideri che tamburellano contro il nostro petto interiore, e del desiderio caldo e luminoso di vivere la verità. Non importa le nostre storie, lo siamo. . . La vita, e tutto ciò che è vita, cerca di essere più animato. Ma, soprattutto adesso, cosa è vero? Non siamo più in un'era di risposte e soluzioni, di sante conquiste che sono cieche agli orrori subiti dai conquistati. Stiamo, invece, entrando in un'era di profondo sconosciuto, scoprendo quanto poco sappiamo e ancor meno comprendiamo. Non siamo eredi del regno della terra. Siamo della terra stessa, parte e dipendiamo da ogni sua fibra.
Il Airport è uno spazio di invito. Non è un affare. Non un'organizzazione. Non una galleria. Non qualcosa che funziona secondo gli orari di mercato. È uno spazio di raccolta e incontro. Conosci già il segreto. Raccontami dei tuoi incontri più significativi, erano programmati? Sono arrivati secondo il tuo disegno? No. La vita compone il proprio programma, senza la nostra conoscenza o autorizzazione. E, sebbene sia al di fuori del nostro controllo finale, abbiamo il potere di creare lo spazio per accoglierlo, per fare un invito, un'invocazione, per cercare e scoprire la domanda giusta e aprire la finestra a ricevere. L'aeroporto è una pista d'atterraggio, per scoperte impreviste vicine e lontane, entrambi per arrivare e partire..